sabato 6 novembre 2010

papa in arrivo


Stasera arriva a Barcellona papa Benedetto XVI, o Benet come lo chiamano qui; domani consacrerà la Sagrada Familia come basilica e farà un discorso anche in catalano, facendo così felici fedeli e indipendentisti, e soprattutto chi ha un'attività commerciale dato che sono attesi in città centinaia di migliaia di fedeli paganti.
La Spagna è un paese molto cattolico, come sappiamo, anche se qui in Catalunya di sicuro il senso religioso non è forte come in altre zone; una delle cose che mi colpì molto quando arrivai fu quante poche chiese ci sono in città rispetto agli standard italiani. Molti spagnoli stanno quindi aspettando questa visita papale con grande entusiasmo: io stesso oggi mi sono trovato circondato da un'orda di schiamazzanti papa-girls con tanto di bandiera vaticana; a dire il vero l'incontenibile allegria sembrava più di origine alcoolica che spirituale, ma forse era solo una mia impressione.
Nonostante la tradizione cattolica in Spagna sia molto forte, a differenza che da noi ancora più forte è la consapevolezza che lo stato, le istituzioni, la vita pubblica e privata delle persone, devono essere guidate da un profondo laicismo. E non solo ora che il governo centrale è in mano ai socialisti del tanto criticato Zapatero (criticato anche dal papa, a cui ovviamente il laicismo non piace nemmeno un po', e che ha pensato bene di andarsene in Afghanistan proprio in questi giorni): le cose non cambiano molto quando a governare è la destra, almeno non a livello profondo, in quanto il bisogno di laicismo è diffuso tra la popolazione a tutti i livelli. Molte sono quindi anche le voci contrarie alla visita di Benet: manifestazioni anti-papa sono previste a partire da stasera, molti balconi espongono striscioni con la scritta "Io non ti aspetto", e so da fonti di prima mano che domattina rappresentanti della comunità gay protesteranno davanti alla Sagrada Familia in modo decisamente non violento: baciandosi per due minuti.
Queste voci fuori dal coro, incredibile per noi italiani sempre così prostrati e bigotti di fronte al potere vaticano che permea in maniera così profonda le nostre vite, si possono esprimere senza censure anche sui mezzi di comunicazione: giornali e tv sono aperti alla critica, per non parlare di internet e delle riviste satiriche come "El Jueves".
Poi c'è l'aspetto tutto catalano della vicenda: molti cittadini che vivono in appartamenti con vista sul percorso papale di domani hanno affittato i balconi ai fedeli a prezzi esorbitanti. Come per noi liguri, anche per i catalani non si può perdere nessuna occasione di tirare su un po' di grana.

Quanto a me, ammetto che papa Ratzinger non mi piace per nulla. Ma dato che al peggio non c'è mai fine, speriamo che un giorno non dovremo rimpiangerlo...

Oppure, chissà, ci andrà molto meglio del previsto (nella foto: papa Iginio DCLXVI, grazie a Pinux per l'ispirazione)

1 commento:

  1. Con papa Iginio punterei senza indugio al cardinalato, finanche al martirio e alla beatificazione...

    Dum Dum priest in Venice

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